Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia

Nel mio quartiere c'è una strada chiamata Vittorio Manuele II E poiché sono curioso e mi piace molto la storia, stavo indagando su chi fosse il portatore di quel nome e perché meritasse una strada. Il fatto è che Victor Manuel è stato l'ultimo re di Sardegna e il primo re d'Italia. Era il figlio di María Teresa de Habsburgo-Lorena e Carlos Alberto I, re di Piemonte-Sardegna, e nacque il 14 marzo 1820 nella città di Torino.

Suo padre unì i regni di Piemonte e Sardegna e fu il suo turno di entrare in guerra contro gli austriaci nel 1848, allora dominatori del nord Italia. Ha perso, ma l'anno successivo è stato incoronato re quando suo padre abdicò. Sotto il suo governo, il Regno di Piemonte crebbe fino ad occupare quasi tutta l'Italia e in questo modo si ottenne la tanto attesa e sospirata unificazione nello stesso Stato. Così, Vittorio Manuele II divenne il primo re d'Italia. Tra i suoi obiettivi di governo c'era quello di diminuire il potere della Chiesa cattolica, così finì per attaccare Roma e costringere Papa Pio IX a rifugiarsi nella Città del Vaticano. Partecipò alla guerra di Crimea a fianco di Francia e Inghilterra e contro la Russia per ottenere l'appoggio di entrambi i paesi e ci riuscì, cedendo Nizza e Savoia alla Francia finché la Francia lo appoggiò per conquistare Lombardia e Veneto.

Ma le cose non finiscono mai bene ea causa di quelle cose della politica e dei patti segreti, Victor Manuel rimase in Lombardia ma il Veneto rimase ancora per un po 'in mano austriaca. L'Italia è unificata tra il 1861 e il 1870: il nord da Victor Manuel e il sud da Garibaldi. Nel 1871 Roma divenne la capitale e il processo di unificazione terminò. Victor Manuel ha avuto quattro figli con suo cugino, due femmine e due maschi. Una era la regina del Portogallo e un'altra moglie di José Napoleón, e dei figli uno era il re d'Italia e un altro re di Spagna per tre brevi anni.


Lascia un tuo commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *

*

*