"Sab", il primo romanzo contro la schiavitù della storia

È da molto tempo che non parliamo di letteratura caraibica su questo blog. Dopo diversi correlati parlando di natura e luoghi da visitare ai Caraibi, oggi parleremo di una curiosità letteraria che forse pochi conoscono.

Voglio dire Gertrudis Gomez de Avellaneda, autore di quello che è considerato il primo romanzo contro la schiavitù della storia: Sat.

Nata a Port-au-Prince, attuale Camagüey (Cuba), nel marzo 1814, era figlia di Manuel Gómez de Avellaneda, comandante della Marina spagnola assegnato a Cuba, e di Francisca de Arteaga y Betancourt, cubana appartenente a un illustre e ricca famiglia isolana.

Finì per diventare una delle figure più importanti del romanticismo spagnolo. Grazie alla buona educazione ricevuta e alla lettura di scrittori romantici francesi e inglesi come Byron, Victor Hugo, Lamartine, Chateaubriand o Madame de Staë, la sua vocazione letteraria è rafforzata fin dall'infanzia e sin da piccolo mostra la sua determinazione a vivere la propria rifiutando la vita, ad esempio, un matrimonio combinato che significherebbe essere diseredato dal nonno.

Nel 1836 si trasferisce in Spagna, paese in cui visse fino alla sua morte nel 1873 e dove sviluppò con grande successo la sua carriera letteraria.

Sebbene sia considerata una delle antesignane del romanzo ispano-americano, oltre ad essere considerata da Marcelino Menéndez y Pelayo come uno dei più grandi poeti in lingua spagnola, oggi vogliamo evidenziare il suo romanzo Sat.

Pubblicato nel 1841, il libro tratta della situazione degli schiavi e delle donne nella Cuba del XIX secolo, basato sulla storia del protagonista, Sab. Ancora una colonia spagnola, Cuba all'epoca del romanzo aveva circa 400.000 schiavi.

Il romanzo racconta la storia di uno schiavo mulatto, Sab, che, innamorato di Carlota, la figlia del suo padrone, raggiunge il massimo grado di abnegazione, facendo passare nelle mani della sua amata un'intera fortuna, legittimamente sua. donna a sua insaputa, il che rende possibile il matrimonio di Carlota con Enrique, l'uomo dei suoi sogni.

Anche se la schiavitù è al centro della storia e precede di undici anni Capanna dello zio Tom, di Harriet Beecher Stowe, molte voci critiche negano che la coscienza sociale sia sufficiente per appartenere alla letteratura abolizionista e, soprattutto, per essere considerato il primo romanzo contro la schiavitù della storia.

Tuttavia, l'indubbia passione per le questioni dell'amore, della virtù e dell'etica è rafforzata da un'audace critica alla schiavitù e ai diritti umani in un momento in cui tali approcci erano pericolosi.

La Avellaneda cerca di rompere con i valori consolidati e, soprattutto, sottolineare la forza dell'amore che non conosce altri limiti se non quelli del cuore umano stesso.

Uno dei più grandi romanzi caraibici della storia.


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