Storia dell'Opera Russa, XVIII secolo

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La Opera russa affondò le sue radici saldamente nel XVIII secolo e fino ad allora i russi erano abituati a vedere opere in lingua italiana, presentate da gruppi operistici italiani.

Grazie a compositori stranieri che hanno servito la corte imperiale russa, hanno iniziato a scrivere opere russe. Tuttavia, non è stato fino al 1770 che i compositori di origine russa hanno tentato di comporre opere per libretti russi.

Siglo 18

I russi diedero il primo assaggio dell'opera nell'anno 1731. L'imperatrice russa Anna aveva chiesto al re di Polonia ed elettore di Sassonia Augusto II il Forte per la sua compagnia d'opera italiana, di celebrare la sua cerimonia di incoronazione a Mosca.

Giovanni Alberto Ristori ha presentato la prima opera, Calandro, in Russia, sotto la direzione di suo padre e di se stesso. Questo ha aperto la strada ai gruppi operistici italiani in Russia. Troupe Quattro anni dopo, vale a dire nel 1735, il compositore Francesco Araja portò l'opera italiana e fu invitato a suonare a San Pietroburgo nel febbraio 1736.

La storia racconta che l'incoronazione dell'imperatrice Elizaveta Petrovna a Mosca fu un grande evento e per celebrare l'evento fu costruito un nuovo teatro. Per l'occasione è stata eseguita un'opera diretta da Johann Adolf Hasse, Tito Vespasiano (La clemenza di Tito). L'anno successivo, l'opera russa progredì ulteriormente. La piccola sala, Comédie et opera, in "Zimnij Dvorets" (il Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo), è stata trasformata in una nuova opera, che poteva contenere circa un migliaio di persone.

Nel 1744, l'anniversario dell'incoronazione di Elizaveta Petrovna e la conclusione della pace con la Svezia fu celebrato con un'opera, presentata da Araja Seleuco. Sei anni lì, per la prima volta, un cantante russo ha partecipato allo spettacolo.

Nel 1755, per la prima volta, fu messa in scena un'opera rappresentata in Russia, Tsefal i Prokris. Due anni dopo, una compagnia d'opera privata fu invitata a San Pietroburgo. Ogni settimana veniva organizzata un'opera, per la corte, con due o tre rappresentazioni pubbliche aperte in una settimana. Alcune delle personalità italiane eminenti che sono salite all'opera russa nei primi giorni sono il veneziano Galuppi, Manfredini, Traetta, Paisiello, Sarti, Cimarosa e lo spagnolo Martín y Soler.


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