Arte erotica greca

La parola erotismo deriva dalla parola greca eros, che è la parola per amore e desiderio sensuale.
Nelle lingue moderne, la parola erotismo è più correlata a tutto ciò che riguarda la sessualità, ma non solo all'atto sessuale.
I greci miravano a distinguere tra eros e agape, che è l'amore più romantico.
Tra Fenici e Mesopotamici esisteva una prostituzione sacra, che raggiunse la Grecia classica, e quando passò a Roma divenne più lussuria, al limite del pornografico.
La cultura greca dando grande importanza alla bellezza del corpo, dava grande importanza anche alla arte erotica.
Rappresentazioni erotiche possono essere trovate in pittura, scultura, opere letterarie, composizioni musicali e su tavolette di argilla, che usavano come amuleti.
Nelle pitture rupestri sono già presenti figure erotiche, che evidenziano gli organi sessuali come simbolo di fertilità.
Gli antichi greci dipingevano molte scene sessuali nelle loro ceramiche, poiché non avevano il concetto di pornografia, i rapporti legali non si distinguono da quelli illeciti.
I greci furono i primi a documentare i rapporti sessuali omosessuali, e successivamente documentarono anche il primo caso di lesbismo nell'arte.
In Grecia l'ideale maschile era quello con un pene piccolo, che in seguito passò a Roma.
Nel tempio di Dioniso a Delfo sono stati rinvenuti falli scolpiti, quindi si pensa che fossero elementi di colpa.
Al Museo di Arte Cicladica in Grecia, a collezione d'arte erotica. Ci sono anche ottime collezioni erotiche nei musei di Cipro, in Italia e in Francia.
Le rappresentazioni, in dipinti o sculture che per i greci erano naturali e quotidiane, possono scandalizzare alcuni contemporanei. Rappresentano nell'arte il significato che il sesso nella vita greca.
Una scena erotica del IV secolo a.C., scolpita in uno specchio, è stata ritrovata da Corinto.


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