Il Santuario di Apollo e l'oracolo

Nella Grecia centrale, nell'antica delfo, è l' Santuario di Apollo, uno dei più importanti siti sacri dell'antichità. C'era un oracolo popolare, lo strumento attraverso il quale gli dei comunicavano, sacerdotesse drogate in mezzo, con gli esseri umani. Ma bene quel Defos era, per i Greci, il centro del mondo da quando le aquile che Zeus aveva lanciato in cielo si erano trovate nel cielo di Delfo.

Gli scavi archeologici hanno dimostrato che questa zona era già abitata nel XV secolo a.C. e che furono i monaci di Creta a riportare il culto di Apollo nell'VIII secolo. Qui si forma la versione a forma di delfino di Apollo. La sua importanza attirò molti pellegrini, re, persone di ranghi diversi e altri che venivano a consultare l'oracolo o fare domande ad Apollo sul corso delle guerre, sulla politica e sugli affari. Quello che resta del Tempio di Apollo e quello che possiamo vedere oggi risale al IV secolo a.C. anche se rimangono i resti dei due templi precedenti.

L'oracolo di Delfi fu abolito nel 393 d.C. quando l'imperatore romano Teodosio fece del cristianesimo la religione ufficiale dell'Impero bizantino. Molti templi, non solo questo, furono smantellati e le loro parti furono usate in altri edifici. L'oracolo, vale la pena chiarire, si trovava in una piccola stanza del tempio in cui poteva entrare solo l'indovino, una donna di mezza età che non aveva rapporti sessuali e digiunava prima di parlare con il dio. E nessuno poteva costringere l'oracolo a parlare, quindi "funzionava" solo in determinati giorni. L'ingresso al museo costa 9 €.


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